E-Fuel: i carburanti che salveranno i motori endotermici

I motori endotermici sono “salvi” anche dopo il 2035, grazie all’accordo tra la UE e la Germania che promuove l’E-Fuel, ovvero il carburante proveniente da materiali sintetici.

La Commissione Europea, circa un mese fa, con l’obiettivo di azzerare le emissioni di CO2 ha deciso di eliminare completamente la produzione di tutte le auto a benzina e diesel a partire dal 2035.

La normativa rientra nel pacchetto Fit for 55 dove sono vietate anche le auto ibride a patto che siano immatricolate prima della deadline stabilita.

Questa normativa ha creato non poche polemiche in diversi paesi della UE (Italia compresa ndr), su tutti la Germania che ha chiesto una deroga per le auto che sono alimentate a E-Fuel.

Cosa sono gli E-Fuel?

Nel 2023, le vetture a motore endotermico potrebbero salvarsi dopo che la UE ha accettato la deroga (attualmente solo) per la Germania che promuove la circolazione di vetture alimentate con gli E-Fuel.
Ma la domanda viene spontanea: Cosa sono gli E-Fuel e come vengono prodotti?

Gli E-Fuel sono tipi di carburante prodotti in laboratorio che hanno una composizione a base di carbonio e idrogeno simile agli idrocarburi fossili.

Per crearli, bisogna prelevare il carbonio dalla CO2 atmosferica e unirlo all’idrogeno per ottenere questa tipologia di combustibili con impronta di carbonio neutra.

Dallo scarico delle vetture usciranno gas che hanno la stessa quantità di carbonio che è stata sottratta all’atmosfera, eliminando così la produzione di ulteriore CO2.

Attualmente però, questa tipologia di carburanti ancora non è ben vista dall’Unione Europea dato che non li considera ad impatto zero ed è per questo motivo che la deroga è valida solo per la Germania, ma c’è comunque una remota possibilità che si possa espandere anche ad altri paesi.

Non solo E-Fuel, infatti alcuni paesi dell’Unione Europea, tra cui anche l’Italia stanno spingendo anche sulla produzione di Biocarburanti provenienti da elementi come mais, soia, colza, girasole, oli vegetali di origine industriale, scarti della lavorazione del legno e/o concimi di origine animale. 

Il tutto per contrastare l’inquinamento ambientale che hanno attualmente le autovetture all’interno del territorio europeo, tenendo conto anche alla tutela dei posti di lavoro.

Insomma una situazione che da qui fino al 2035 non farà altro che evolversi ed aggiornarsi con sempre più nuove alternative alle attuali auto a benzina e diesel.

Postato il 29 marzo

Compila i campi per ricevere maggiori informazioni e per rimanere aggiornato con le nostre promozioni

I campi contrassegnati con * sono obbligatori.



Condividi